venerdì 3 giugno 2011

Annabelle Bronstein e due esemplari di coppie gay!



Quando sei Annabelle Bronstein è complicato affrontare il quotidiano. Non perchè io me la sento calda, affatto. Perchè tutto quello che mi accade, a volte stenta a sembrare reale persino a me. E proprio perchè è tutto vero la testa, o quel che ne rimane, tende ad andare oltre. Ma partiamo dal principio. O meglio dal Principe, che non esiste. Oppure è rimasto incastrato chissà dove per chissà quale motivo. Insomma il punto è che non so proprio più niente di lui. Per cui, visto che affido la mia vita sessuale a Grindr, Gayromeo e simili incappo spesso in gente orrenda, fidanzati e coppie. Non in quest'ordine naturalmente. Se però la gente orrenda e i fidanzati riesco aschivarli con una certa semplicità, con le coppie ho dei seri problemi.

Ho già avuto modo di esprimere il mio punto di vista sulle coppie che se la fanno con un terzo in qualche post fa, quando si tratta di solo sesso, in qualche modo, riesco a soprassedere, perchè in fondo il sesso è anche una necessità. E' l'appagare un desiderio, una voglia. E secondo me una voglia simile può assalire tranquillamente una coppia, anche di quelle molto rodate. E poi si tratta di perversioni il più delle volte. Per ciò che mi riguarda le coppie mi affascinano, perchè diviene indispensabile entrare in sintonia non con una, ma con due. E quando ci riesci la soddisfazione è tanta. Non solo mia, naturalmente. Fossero sempre queste le soddisfazioni, ma vabbè, comunque piatto ricco mi ci ficco. Bene, fatta questa premessa passiamo ai fatti.

Coppia #1 Siamo ricchi e abbiamo una Jacuzzi.
Ho conosciuto questa coppia su Gayromeo. Abbiamo chattato per qualche giorno. Naturalmente non con l'intento di fare sesso. Perchè fa sempre figo fare due chiacchiere per conoscerci, tanto poi dobbiamo solo scopare. No? Tra l'altro uno ha il profilo su romeo, l'altro su Gridr. Insomma organizzaterrimi. Anche se parlavamo davvero del più e del meno. Tanto che avevo già pensato che si trattatava di una di quelle conversazioni senza un domani. Mi sbagliavo. Qualche domenica fa mi arriva un messaggio. “Programmi per la serata?”. Io non avevo voglia devo ammetterlo. Tanto che ho provato persino a dribblare l'invito, e a rimandare. Ma il messaggio successivo mi ha colto di sorpresa “Siamo in tre questa sera, è passato a trovarci un amico. Guarda la foto allegata”. Ok, diciamo che mi aveva scombussolato questo dettaglio.

L'amico era bono. Da morire. Ma c'è stato un'ulteriore dettaglio che finalmente mi ha convinto. “Abbiamo una Jacuzzi pronta e calda che ci aspetta”. Ok. Arrivo. I tipi abitano in una zona molto vicina alla mia, per cui abordabile, ma molto infrattata naturalmente. Giusto perchè devo impazzire a guidare su strade a me sconosciute. Infatti ci ho messo un'attimo a orientarmi. Quando finalmente sono arrivato, il colpo d'occhio mi ha impressionato. Qualcosa come sei vilette a schiera arroccate su un colle. Non avevo ancora la percezione della magnificenza. Ma ne ho sentito l'odore, si. Per esempio dalla piscina in giardino. O dalla stanza cinema. O dal salotto con gufi in argento enormi quanto la mia cucina, e la cucina infine con il frigorifero grande come il mio appartamento. Ed infine, tra la cucina e il salottola Spa.

Si ho scritto Spa. Perchè vi sembra strano che qualcuno mette una Spa vicino la cucina? Dopo le solite chiacchiere di rito ci siamo subito immersi in questa enorme Jacuzzi multicolor. Ed abbiamo ammazzato il tempo con chiacchiere vaghe. Perchè quattro uomini gay in una Jacuzzi comunque adorano ammazzare il tempo parlando. Ovvio, no. E così ho scoperto che che la coppia era formata da un maestro (mi pare), e un architetto, molto più bono dal vivo che in foto, e il loro amico, cuoco. Adesso il mio primo pensiero è stato il seguente: questo cuoco io l'ho visto da Antonella Clerici. Ne sono certo. Ma non ho trovato evidenze a riguardo. Chiacchiare a parte, siamo passati subito all'azione. E che azione.

In un'attimo è stato un groviglio di corpi, di lingue e persino di ceppe. E poi il must della serata è stato fare sesso in acqua. E' tutto molto meno doloroso, e molto naturale. Una cosa davvero da
provare, ve la consiglio. Nella mia testa ho pensato a quando diventerò famoso e mi chiederanno “Qual'è il posto più suggestivo dove hai fatto l'amore?”. Io avrò una risposta bomba. Chiaramente il bagno in Jacuzzi è durato abbastanza per disorientarmi spazio-tempo. E dopo una doccia per lavar via il cloro me ne sono tornato a casa. Sotto un diluvio devastante. Ma nei giorni successivi ho incassato il colpo. Per intenderci in un banalissimo scambio di messaggi il Maestro mi ha messo al corrente del fitto sottobosco di regolette che inficiavano i loro incontri.

“Noi non incontriamo due volte la stessa persona per non creare problemi sentimentali”. Non ho ben capito mi son detto. Soprattutto quali sarebbero i problemi sentimentali, e per chi? Naturalmente mi sono rammaricato solo ed esclusivamente per quel cuoco lì. Che poteva benissimo essere l'uomo della mia vita. Ma l'unico dettaglio che mi resta è il suo nome di battesimo. E ovviamente provate a googlare il suo nome con Antonella Clerici o La Prova del Cuoco. Il risultato è stato naturalmente insoddisfacente, Ovvio.


Coppia #2 Siamo ricchi, indecisi e noiosi.
Qualche sera fa, invece, in un'altra parte della città, raggiungo la coppia #2. Dopo circa venti giorni di noioserrimi scambi di messaggi su Gayromeo siamo arrivati a definire questo fottuto incontro. Arrivo in questo appartamento carino, dove vengo invitato subito a togliere le scarpe: “Questa è una casa senza scarpe. Metti le Crocs”. Ok, mi piace pure come cosa. Mi ricorda la Finlandia. Messe le ciabatte ai piedi vengo onorato con uno spritz e una canna. Ottimo, penso, così manco mi si drizza. Ma vabbè! Lo schema è pressochè identico, chiacchiere di rito, e quindi scopro immediatamente che uno lavora presso una nota casa di produzione cinematografica, mentre l'altro fa il parrucchiere. Insomma accoppiata vincente.

Inizia, in maniera incontrollata, una lunghissima e barbosissima conversazione, condotta dai due, su attori e attrici (uno parla su quanto siano bravi, l'altro su quanto abbiano i capelli sfibrati e distrutti), alcune loro situazioni imbarazzanti, su quanto sia difficile trovare il fumo oggigiorno e di quanto era semplice negli anni '90, su quanto si divertano insieme e su quanto seriamente stressante sia il traffico di Roma, su quanto sia complicato arredare una casa, su quanti loro amici si autoinviteranno da loro per l'Europride, eccetera eccetera. Quando ha un tratto, al limite dell'abiocco, il parrucchiere rompe questo interessantissimo dibattito con la prima affermazione intelligente della serata: “Forse non te ne frega un cazzo di quello che stiamo dicendo!”.

Mamma mia, mica ti facevo così perspicace. Decido di fumare una sigaretta e ci trasferiamo sul balcone, e anche lì bla bla bla bla bla. Quando dopo quasi due ore di inutili conversazioni decido che o tento il suicidio inalando il gas dall'accendino oppure fuggo a gambe levate. Ma Annabelle Bronstein sarà anche ingenua, ma non è di certo cretina, per cui decido di lasciarli con un'uscita ad effetto, delle mie: “Perdonatemi, ma vado via, forse è meglio. Anche se proprio non capisco cosa mi abbiate fatto venire a fare? Forse vi bastate così, o forse non dovevamo fumare. Vabbè, addio”. Con un tono ingravescente al limite dell'urlo. Raggiungo di corsa l'ascensore e quando le porte si aprono nello specchio ci sono io, distrutto e prossimo a una crisi isterica, con le fottute Crocs ai piedi.

Che il cielo mi fulmini, e adesso? Non posso mica lasciargli le mie Converse? Con molto poco tatto mi attacco al campanello, mi aprono lascio le ciabatte quasi a lanciargliele e mi riprendo le mie scarpe. Si, lo ammetto mi sono sentito davvero Carrie Bradshaw. Senza dire una parola, ma con un bel vaffanculo per loro due in mente. Conclusione: le coppie gay hanno sicuramente dei problemi. O forse no. Forse è complicato gestirsi in coppia, e l'impegno è sicuramente maggiore. Non voglio essere bacchettone, perchè non lo sono, ma possono essere questi gli esempi che dobbiamo avere davanti delle coppie gay? Non del tutto. Eppure, statisticamente, in molti prediligono il sesso a tre (ed oltre).

Io a questo punto sono sempre più convinto di quello che non voglio, e sicuro che quel Principe di cui sopra deve avere sicuramente tanto da fare al momento. Ma ve ne parlerò in un'altro post. Preferisco lasciarvi tirare le vostre conclusioni, le mie sono decisamente amare e poco eleganti. Per lo meno, e anche grazie al cielo, ci sono coppie affiatate, e ben collaudate che mi danno la speranza. Che quella poi è sempre l'ultima a morire. Finchè...

2 commenti:

  1. Annabelle tesoro, le Crocs NO. Non poteva andare bene, e dovevi capirlo a partire dalle Crocs.

    RispondiElimina
  2. Mamma mi ripete sempre: il mondo è pieno di piselli e prima o poi quello maturo e fuori dal guscio arriva. Ed io aggiungo: e se non arriva, sti gran cazzi... esistono comunque i trombamici.

    No comment sulle Crocs. Quoto Popslut.

    ...Vabbè ma ora pretendo i dettagli suo cuoco della Clerici! ahahah

    RispondiElimina