martedì 1 settembre 2009

Finalmente settembre: Celebration!!!




E' da esattamente un mese che ce la stanno menando con questa nuovo fottutissimo singolo di Madonna. La canzone la sentiamo ovunque, tutti sembrano strapparsi i capelli e avanzare sul pezzo con movenzedannatamentepop, e questa mattina vedo il video, e mi rendo conto che la canzone che lo accompagna è una versione totalmente diversa da quella che io ho ascoltato fino ad oggi. E mi chiedo, ripetutamente quasi a farmi sanguinare le tempie: MA CHE CAZZO DI SENSO HA? Nessuno. Sono due mesi che tra teaser e preview del cazzo ci fanno credere tutta un'altra cosa di quella che poi è. Mah. Ed è inevitabile a questo punto prendere spunto per scrivere. Visto che è anche un bel pò che non lo faccio.


Oggi è così che vanno le cose. Quelli che credevi essere tuoi amici, in realtà sono diventati in maniera subdola i cattivi. E i cattivi, si sà fanno cose cattive. Ma la cattiveria fine a se stessa a volte rischia solo per ritorcesi contro a chi la fa. E per fortuna che le cose vanno anche così, a volte. Non è il caso di Celebration però. Assolutamente. Oppure credi che andare in giro per Roma tranquillo per la tua strada sia sicuro. Bè è sbagliato. Sembra tranquillo, ma non lo è. Fuori dal Gay Village per un'effusione dettata dalla passione, ti ritrovi quasi morto in un letto di ospedale. E questo perchè un tale che si fa chiamare svastichella, a suo dire, doveva tutelare un ragazzino che a quell'ora se ne doveva stare nel suo letto a dormirne di bendonde. Ma forse tutta quella cattiveria inaudita gli si ritorcerà contro, prima o poi. Serviva un quasi morto per vedere polizia e carabinieri lì fuori a vigilare. Ma tutto è diverso da come appare in realtà. Basta entrarci in quel Village e vedere una marea di coatti etero che corrono appresso alla qualunque creatura dal femmineo aspetto per averne anche loro di bendonde. Per poi essere ripresi da bonissimi buttafuori che li reguardiscono dicendo "Questo è il gay village, e qua nun se pò fa così...pecchè se te vedo te prendo e te butto fori!". Bene. Esulto per la prima volta, ci doveva scappare un quasi morto per arrivare a ciò, ma a me viene in mente solo secondo quale cazzo di motivo il coatto etero lo fai entrare. Perchè? Non permettergli di entrare se poi lo devi mettere al posto suo, o addiruttura buttare fuori. Le solite contraddizioni.


Solite contraddizioni senza ragione. Come le contraddizioni sono quelle che affliggono la testolina di un tale presidente di Arci Gay Roma che non sa na ceppa di una manifestazione, ma a mezzo stampa se ne autoproclama addirittura ispiratore. Mmmmmm. Allora no, non cè davvero nulla di sano. Probabilmente non serve assolvere a tutti gli obblighi di un comune essere umano. Tanto poi se sei gay rischi che t'abbottano gli occhi. Mi chiedo anche che senso abbia pagare una tessere associativa all'Arci Gay. Nulla, uguale. Siamo solo dei numeri. Noi gay siamo dei numeri per il Gay Village, per le forze dell'ordine, per Fabrizio Marrazzo e per chiunque sia coinvolto in qualche modo nel mondo gay. Il punto è questo. E c'è ben poco da aggiungere. Se alla base non cè un concetto solido di uguaglianza e rispetto tra quelli che dovrebbero rappresentarci in qualche maniera (anche se io non mi sento proprio rappresentato da queste persone), come si potrà mai arrivare ad avere rispetto da tutti gli altri. Le chiacchiere stanno a zero, sono i fatti che contano.


Un fatto è che ogni venerdì una manifestazione spontanea partirà dalle 21 da via San Giovanni in Laterano al Campidoglio, con il nomignolo di "We Have A Dream". Con fiaccole, e bandiere arcobaleno. Senza altri colori nè messaggi. Questa roba qui sta per espressione di un diritto. Un diritto alla libertà. Di fare quello che si vuole. E sarebbe anche ora che qualcuno cominciasse a rendersi conto che i gay ci sono. E ne sono tanti. E non sono per niente integrati come quella cogliona di una ministra ci vuole far credere.


La verità sta nelle parole di Ciù Ciù quando dice che tocca fà qualcosa di serio per smuovere le acque. Nelle parole di Guy, quando dice che lui è coerente e non può fingere davanti alla falsità degli altri. La verità sta nella grandezza di Sushi che in maniera matura affronta le situazioni difficili e riesce a gestirle, beato lui. La verità sta nelle parole del Signor Wilson, che vuole solo il meglio per i suoi amici. E lo dimostra anche con i fatti. La verità sta nelle parole di Ga, che non si fa incantare dell'esteriorità. La verità sta anche nelle parole della Du Barry, che ne farà di bendondesempreecomunque, ma almeno non perde fiducia nell'amore. I gay sono anche questo. Non solo fili di perle, boa e muccassassina. No. Sono ragazzi e ragazze che si svegliano la mattina presto e vanno al lavoro o all'università per degli scopi. E che hanno voglia di innamorarsi e far innamorare. E di contare qualcosa. E di essere loro se stessi. E scusate se riapro con un post così polemico, ma è questo quello che mi viene in mente. Non si può avere paura di essere se stessi, e non dovremmo. E Annabelle Bronstein è anche questo, una che non te le manda a dire. Anzi, te le canta. Ovviamente con movenze dannatamente pop. E state attenti, perchè Annabelle nonostante tutto, è tornata!

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