mercoledì 8 aprile 2009

Strane genti.


Il sabato pomeriggio girare per il centro di Roma è davvero difficoltoso. Via del Corso è invasa dai truzzi che riscendono da chissà quale paesino. Per questo motivo io e Miss Cherie evitiamo di uscire appunto per evitare il contatto con queste strane forme di vita. Ma contrariamente a questi plans e dopo due ore in casa in attesa di capire se le sinapsi di Little Miss Sunchine funzionavano o meno, e stufi di aspettare delle direttive su cosa fare questo pomeriggio, abbiamo preso la metro. Davanti la fermata metro di Spagna mi sono trovato a chiedere: "Scendiamo? Andiamo a Zara? Dai ti va...?". E Miss Cherie. "No, non mi va. No.... Dai si, ok, usciamo. Forza". Così scendiamo al volo dalla metro, e ci ritroviamo in mezzo a tutta quella marea di gente che volevamo assolutamente evitare. Andiamo da Muji dove Miss Cherie non riesce a concludere l'acquisto della sua maglietta cubica visto che la poste pay lo abbandona. Maledetta poste pay. Svoltiamo allora decidendo di andare da Zara. Tutti sanno che se vuoi rimorchiare, o almeno rifarti gli occhi devi andare da Zara il sabato pomeriggio. E infatti ci mancano giusto le bandiere arcobaleno. Ma mentre io e Miss Cherie passiamo in rassegna quasi tutta la collezione però dai camerini esce Mr. Big.

Postilla. Lo so. Lo so. Tutti gli omosessuali con il pallino della scrittura e che hanno un blog vivono quotidianamente il dissidio tra se stessi e Carrie Bradshaw. Ok. Lo so. Io questo problema non cè l'ho. O meglio. Io non sarò sicuramente Carrie, però so che lui è il mio Mr. Big. Queste cose le si sentono. O almeno, io me la sento così. Comunque io e Mr. Big ci siamo "corteggiati" con lo sguardo per un'estate intera, fino a che galeotto fu il Gloss e ci siamo parlati per la prima volta. Diciamo che parlati per la prima volta è anche un parolone, abbiamo usato entrambi la lingua, quello si. Da lì in poi è passato un inverno, un'estate e ancora un inverno, e ci siamo sempre incontrati e salutati normalmente, soprattutto perchè tipo un due mesi fa lui ha fatto spallucce e chiaramente ha ammesso di essere fidanzato da tantissimo tempo. Poi l'ho aggiunto su faccialibro, ma neanche questo è servito per eliminare le distanze. Comunque. Io non sono un tipo geloso. No vabbè questa è una stronzata. Scusate. Lui mi piace. Punto.

Mr. Big parla al telefono e va avanti indietro. Decido allora di farmi notare. Lui parla ancora al telefono e mi passa davanti, E NON MI VEDE. Mi giro vero Miss Cherie e gli comunico il mio ammutolimento. Lui mi ignora. Mi rigiro e raggiungo una camicia orrenda proprio vicino a lui che continua a parlare a quel fottuto telefono. NON MI VEDE ANCORA. Ma insomma. Come cavolo devo fare. Lui prende e rientra nel camerino. Vabbè. Senza parole, decido che è il caso di uscire immediatamente di lì. Io e Miss Cherie andiamo a prendere il 95 per andare da Little Miss Sunchine e co a Piramide. Sull'autobus che si affolla all'inverosimile oltre a una marea di manifestanti che sono stati in piazza per non sò quale protesta arriva anche un tipo molto carino. Che ci fissa. Ma tanto. E ci rifissa ancora. Ma. Io so che in realtà fissa Miss Cherie. Lui rimorchia sempre. Ovunque. Vabbè. Io mi giro e il tipo ci fissa ancora. A me viene da ridere. Decido di mettermi a tre quarti e coprirmi con la mano la bocca. Mi viene troppo da ridere. Lui continua a fissarci. Mamma mia ma che fine ha fatto la discrezione. Noi dalla nostra cerchiamo di fare i vaghi. Lui invece, SICCOME NESSUNO LO AVEVA CAPITO CHE E' GAY, caccia il libro di Grillini e lo apre in modo che sia visibile la copertina e fa finta di leggere. Vabbè. Io e Miss Cherie cominciamo a ridere, ma lui alza lo sguardo e ci fissa ancora. Vabbè è troppo. Grazie al cielo la nostra fermata è arrivata, suoniamo al limite e scendiamo al volo. Lui si alza si mette davanti la porta dell'autobus, e CI FISSA ANCORA. Ma vabbè. Basta.

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